Cos'è, come funziona e perché comprare un camino a Bioetanolo

Camino al bioetanolo: cos’è

Durante le stagioni più fredde non c’è niente di più appagante del poter tornare a casa per scaldarsi davanti al focolare. Il tepore che un camino a bioetanolo (qui www.maisonfire.com puoi trovare il tuo modello preferito) può garantire è del tutto simile a quanto potrebbe offrire un modello tradizionale, con in più un tocco di stile che non farà rimpiangere la vista di un tizzone di legna ardente. Come suggerisce il nome inoltre, l’origine biologica del combustibile rende questo complemento d’arredo un prezioso amico dell’ambiente, per via delle ridotte emissioni inquinanti.

Il bioetanolo infatti altro non è che un particolare tipo di alcool denaturato, che si ottiene a partire da prodotti vegetali quali cereali, patate, barbabietole e alcune specie di cucurbitacee. Gli scarti di queste colture, più comunemente conosciuti come biomasse, vengono fatti fermentare per poter produrre alcool etilico, che una volta estratto viene denaturato per diventare appunto bioetanolo.

La combustione del bioetanolo quindi, a differenza di quanto accade con la legna e seppur in forma più limitata col pellet, non produce alcun residuo solido. Vien da sé che un biocamino è di gran lunga più pulito rispetto a un modello tradizionale, già solo per l’assenza di cenere da rimuovere. Inoltre, il bioetanolo non genera sostanze tossiche (ad eccezione della CO2 che è il prodotto di qualsiasi combustione) e non produce fumo, motivo per cui un camino di questo tipo può essere installato in qualsiasi ambiente domestico e commerciale, dato che non necessita di canna fumaria.

Non dovendo agire sulla struttura dell’immobile con importanti e dispendiose opere murarie, questo camino risulta particolarmente economico da installare, e richiede una manutenzione minima da parte dell’utente. Il camino a bioetanolo può quindi essere utilizzato in ogni contesto, e questa versatilità minimizza l’unico aspetto in cui il biocamino mostra dei limiti, rispetto ai modelli tradizionali. Un camino a legna infatti ha una resa termica superiore, e può riscaldare ambienti anche molto grandi. Col bioetanolo invece si riesce a produrre calore in stanze con superficie massima di circa 40 metri quadrati, quindi la soluzione non è adatta per stanze dalla metratura più generosa.

Camino al bioetanolo: opinioni

Quando si compra un camino a bietanolo è importante leggere le opinioni dei consumatori per essere sicuri di portare a casa un modello in linea con le proprie aspettative. In commercio si trovano infatti camini alimentati a bioetanolo per soddisfare esigenze diversificate. I modelli disponibili sono tanti e in generale si riscontra un alto gradimento fra coloro che li hanno acquistati.

Chi ha scelto un camino a bioetanolo lo ritiene un sistema innovativo, dal design elegante e semplice da installare anche perché indipendente dalla rete elettrica. Questa soluzione non necessita di manutenzione continua o di una canna fumaria. Occorre anche considerare che il camino a bioetanolo, a differenza di quello tradizionale, non richiede permessi per il montaggio previsti dalla normativa.

Insomma i caminetti al bioetanolo permettono anche a coloro che vivono in piccoli appartamenti condominiali di non dover rinunciare al piacere del focolare, in quanto non generano fumi inquinanti che bisogna smaltire. Il combustibile che brucia è completamente ecologico e prodotto dalla fermentazione vegetale, quindi non provoca sgradevoli odori in casa.

Coloro che hanno deciso di comprare un camino a bioetanolo sono anche entusiasti per la facilità d’uso. Questo camino deve essere semplicemente ricaricato quando il serbatoio del combustibile è vuoto. A tutto questo bisogna aggiungere anche il buon rapporto qualità prezzo, visto che i modelli base si possono acquistare a costi piuttosto accessibili.

Occorre comunque prestare attenzione in quanto un biocamino non è sufficiente per riscaldare tutto l’appartamento, come avviene anche per il caminetto a legna. Quindi, chi sta pensando di acquistarne uno per il living, il salotto o la cucina dovrà considerare che non potrà essere l’unico sistema di riscaldamento. Il biocamino andrà pertanto opportunamente integrato con stufe e altri impianti per produrre tepore.

Come funziona il Biocamino?

Il funzionamento di un biocamino sfrutta lo stesso principio della tradizionale spiritiera. L’alcool è racchiuso all’interno del serbatoio, mentre le pietre porose e lo stoppino imbevuti di questa sostanza consentono la combustione. I vapori generati contengono solo CO2, cioè solo vapore acqueo e per questo non è necessaria la canna fumaria. Le resa calorifica in definitiva è molto alta a differenza di quello che succede con le classiche canne fumarie, le quali, oltre ad espellere i fumi, portano fuori dall’appartamento anche notevoli quantità di calore.

In genere con 1 litro di bioetanolo sarà possibile riscaldare la stanza fino a 5 ore, sebbene tutto dipenda dal tipo di bruciatore. Quest’ultimo rappresenta il cuore del camino e può essere manuale oppure di tipo meccanico. Nel primo caso il bruciatore è integrato nel serbatoio, mentre nel secondo le due componenti sono collegate con un tubo. Basterà premere un pulsante per fare in modo che il combustibile possa impregnare il bruciatore. L’accensione richiede l’uso di un accendino lungo, meglio se un comune accendino o un fiammifero. Sia nel caso di bruciatori manuali o meccanico l’accensione provocherà una scintilla e poi una fiamma che si può regolare a piacimento. L’intensità in ogni caso varia in base al tipo di bruciatore, realizzato con materiali altamente resistenti alle alte temperature. Non mancano anche camini a bioetanolo che si possono regolare da remoto tramite smartphone per una gestione ancora più comoda.

L’alimentazione a bioetanolo non produce sostanze inquinanti che devono essere mandate fuori tramite uno scarico. Oltretutto la temperatura di combustione non supera i 400°C. Una volta spento, vista l’assenza di ceneri e fuliggine, non sono necessari interventi di pulizia intensivi come avviene con il camino a legna o la stufa a pellet. Basta in genere un semplice panno umido per rimuovere le incrostazioni del combustibile.

Il camino a bioetanolo puzza?

Molti si domandano se il camino a bioetanolo una volta in funzione emana o meno sgradevoli odori. La risposta è no. In fase di accensione e di spegnimento, considerato che il combustibile è creato dalla fermentazione degli zuccheri, è possibile avvertire un leggero odore dolciastro. In caso di cattivo odore, tuttavia, la causa è da ricercare nel tipo di combustibile impiegato.

Per questo è molto importante acquistare combustibili di qualità, realizzati con materie prime certificate, pure e accuratamente selezionate. Il prodotto dovrà quindi presentarsi privo di impurità visibili ad occhio nudo, generalmente venduto in taniche da 1 o da 10 litri. La possibilità di scegliere anche i formati si risolve in un ulteriore vantaggio per l’utente. La bottiglia da 1 litro, rispetto alla tanica, è più facile e comoda da sollevare quando arriva il momento di eseguire le ricariche del serbatoio.

In merito alla conservazione del bioetanolo non ci sono particolari accortezze da seguire, l’importante è riporlo in un luogo fresco e asciutto, distante da fonti di calore. Quando ancora sigillato può essere conservato a lungo senza problemi ed è sempre consigliato fare una piccola scorta in caso di promozioni.

Quanto riscalda il biocamino?

Il camino a bioetanolo viene solitamente scelto quale sistema di riscaldamento aggiuntivo rispetto ai radiatori o alle stufe. Ma quanto scalda effettivamente? La capacità di riscaldare dipende soprattutto dalla grandezza dello stesso camino. A questo riguardo esistono anche modelli compatti studiati appositamente per diffondere tepore in contesti molto ristretti e camini per living o salotti di ampie dimensioni. In linea generale un biocamino non è molto indicato per riscaldare spazi grandi, ma rappresenta una buona soluzione per potenziare l’impianto di riscaldamento presente già in casa.

Ecco spiegato come mai questo camino ecologico si trova spesso all’interno delle cucine, nella zona studio o in camera da letto. L’aumento sensibile della temperatura si può riscontrare entro spazi di circa 25 metri quadrati ma molto dipende dal luogo in cui vengono posizionati.

Nello specifico un biocaminetto produce calore senza con questo provocare dispersioni termiche tramite la canna fumaria. Riesce dunque a generare circa 3,5-4 kw/h, valori sufficienti per diffondere tepore all’interno di spazi ampi circa 40 metri quadrati.

Camini a bioetanolo: vendita diretta

Oggi Maison Fire offre un vasto assortimento di camini a bioetanolo studiati non solo per riscaldare la casa, ma anche per renderla più bella e accogliente. Trattasi di modelli che si adattano ad ogni stile d’arredo e che si rivelano molto semplici da installare in qualsiasi contesto.

Il ventaglio delle soluzioni proposte da Maison Fire non è solo vasto, ma si contraddistingue per la qualità costruttiva. Ogni camino, infatti, viene realizzato interamente in Italia e accompagnato da apposita certificazione, nel rispetto delle normative di settore.

La vendita diretta dei camini a bioetanolo permette anche di ottenere puntuale assistenza anche in fase post vendita, per cui in caso di problemi l’acquirente potrà contattare il servizio clienti per ottenere ogni informazione e tutto il supporto tecnico necessario.

Quali sono i vantaggi e quali le tipologie?

Eleganti, funzionali, facili da usare e semplici da installare senza canna fumaria, i camini alimentati a bioetanolo rappresentano una scelta ecologica per rendere i propri spazi ancora più accoglienti e piacevoli da vivere. Questi camini, che consumano poco combustibile, non producono cattivi odori e richiedono bassa manutenzione. Dato il vasto assortimento non sarà affatto difficile trovare il modello di camino più adatto alle proprie esigenze stilistiche e di spazio. Non resta quindi che trovare la soluzioni più adatta approfittando anche del convincente rapporto qualità prezzo.

La scelta comincia dai camini a bioetanolo da parete, con fiamme scoperte e a vista, oltre che equipaggiati con una parete in vetro che favorisce l’uniforme propagazione del calore. Questi modelli si possono appendere con i tasselli come fossero dei quadri. Altrimenti esistono le versioni da incasso, dal design ancora più pulito, da inserire all’interno di una nicchia. In quest’ultimo caso occorre una semplice opera edilizia per ricavare uno spazio compatibile con le misure del camino nel setto murario. Il vantaggio di questa installazione permette di ottenere un risultato estetico molto gradevole e per una maggiore sicurezza. Inoltre, specialmente quando in casa sono presenti bambini o animali domestici, si può sempre aggiungere il vetro protettivo o scegliere una posizione più alta.

Una variante molto gettonata è anche il biocamino da semi incasso, disponibile in varie misure stadard e che si adatta ad ogni tipo di parete, contraddistinto da una cornice che sporge dal muro circa 10 centimetri. Il fissaggio avviene nella parte anteriore tramite viti e tasselli specifiche per cartongesso. La struttura di questi camini, che può essere anche realizzata in base alle specifiche esigenze del committente, viene ricoperta da speciali vernici durature e che garantiscono massima durevolezza nel tempo.

Ulteriore modello di biocamino è quello da terra dal design contemporaneo e adatto per incontrare ogni gusto estetico. Questi modelli si adagiano direttamente al pavimento o sul tavolo e spesso riprendono la stessa forma dei vecchi focolari. Non mancano camini dalla linea quadrata o circolare, protetti dal vetro e pensati per conferire carattere all’ambiente. Altrimenti esistono biocamini da pavimento con uno stile simile ai classici camini, quindi provvisti di cornice al cui interno brucia la fiamma senza rilasciare fumi e odori.

Si segnalano, infine, i biocamini pensili, che rimangono sospesi a parete e integrati all’interno di moduli e credenze. In questo caso il camino si trasforma in un mobile funzionale in cui poter adagiare, contenere ed esporre piccoli soprammobili e altri oggetti presenti in casa.

Naturalmente la scelta del camino dipende molto non solo dalle proprie preferenze estetiche, ma anche dallo spazio di cui si dispone. Oltre ai camini ecologici compatti che si possono adagiare sul tavolino, ci sono quelli dalle dimensioni generose che servono a riscaldare grandi spazi. Colore e stile del camino, invece, si possono adattare all’arredo e alle rifiniture già presenti nell’ambiente. Nulla impedisce di inserire un camino al bioetanolo moderno all’interno di una stanza classica, o viceversa, per creare così una piacevole nota di contrasto e rendere l’appartamento ancora più originale e dallo stile esclusivo.

Quali sono i rischi del camino al bioetanolo

I caminetti alimentati a bioetanolo si rivelano un bel tocco di arredamento per creare un’atmosfera accogliente, senza necessariamente ricorrere alla canna fumaria. L’installazione può avvenire in qualsiasi stanza, tenuto conto delle condizioni strutturali dell’appartamento. Il funzionamento è molto semplice, alla portata di tutti e non richiede particolari accortezze. Alla luce di questo è normale chiedersi se questi camini siano o meno sicuri.

Sul punto bisogna far presente che quando si compra un camino a bioetanolo è sempre necessario rispettare i requisiti previsti dalla legislazione di settore. La legge prevede che il serbatoio possa accogliere non più di 3 litri di combustibile, mentre per i caminetti da tavolo questo valore scende a 0,5 litri. Il serbatoio di un caminetto costruito secondo i parametri normativi vigenti avrà anche un serbatoio ben stabile e sigillato, che consenta di sviluppare una fiamma non laterale e troppo alta. Sarà inoltre presente un dispositivo di estinzione per spegnere immediatamente il caminetto in caso di problemi.

Chi produce camini a bioetanolo potrà commercializzare solo prodotti certificati, sicuri e affidabili. L’utente, di contro, dovrà adottare tutta una serie di precauzioni. Per prima cosa è necessario areare le stanze all’occorrenza, considerato che i caminetti servo per fornire fuoco e calore e che la combustione del vapore acqueo consuma molto ossigeno.

Bisogna inoltre prestare attenzione ai bambini e agli animali domestici presenti in casa quando il camino resta in funzione. La fiamma, pertanto, dovrà essere regolata in modo opportuno, in modo che non fuoriesca dalla sede e non vi siano pericoli per i tessili della casa, i vestiti o la cute. Buona regola è anche scegliere un camino robusto, difficile da ribaltare nel caso dovesse essere urtato accidentalmente.

Si consiglia quindi di mantenere il camino a bioetanolo a debita distanza, specie quando vengono organizzate feste in casa con molti ospiti che inavvertitamente potrebbero avvicinarsi troppo alla fiamma. In caso di problemi è sempre meglio spegnere il camino pe evitare ogni possibile incidente.

Massima attenzione anche quando di esegue la ricarica del serbatoio. L’etanolo è comunque un liquido infiammabile e la combustione potrebbe avvenire anche a contatto con una superficie calda. Il caminetto, pertanto, andrà riempito solo quando completamente spento e raffreddato. Per conoscere i tempi di raffreddamento si può sempre leggere il manuale di istruzioni che si trova all’interno della confezione di acquisto.

Finito il riempimento il flacone dell’etanolo deve essere chiuso e riposto in luogo fresco e asciutto. In genere i flaconi si possono conservare anche accanto al camino, ma è sempre preferibile scegliere uno spazio separato e sigillare bene i tappi. Cosa fare quando l’etanolo cade inavvertitamente a terra^ Bisogna asciugarlo con un panno pulito e lavare la superficie. Il panno imbevuto dovrà poi essere portato fuori casa.

Quanto alla installazione, occorre precisare che la distanza minima della parete deve rispettare determinati standard. I camini da incasso, infatti, tendono a riscaldarsi sul retro quando non ben areati. Per evitare che il fuoco possa divampare nel muro e colpire eventualmente la carta da parati è sempre fondamentale ricolvergi ad un tecnico qualificato che saprà rispettare le distanze di sicurezza. I camini a bioetanolo certificati sono accompagnati dal libretto in cui vengono indicate tutte le specifiche da seguire per una installazione a regola d’arte e sicura.

Quando il camino è in funzione si raccomanda di non lasciare materiali di combustione, come legno, carta, plastica, tessuti o giornali nei paraggi. Ricordiamo di accendere il camino solo con accendini sufficientemente lunghi e che possano arrivare senza difficoltà al bruciatore. Infine non bisogna dimenticare di controllare sempre il fuoco, evitando di lasciarlo incustodito. La manutenzione e le ricariche devono essere eseguite sempre con il camino spento e raffreddato.

Nonostante tutte le precauzioni adottate cosa fare in caso di incendio? In questi casi si può sempre usare un estintore in schiuma o coprire le fiamme con una coperta di cotone. Quando il fuoco non può essere spento bisogna chiamare prontamente i vigili del fuoco.