Tutto su come proteggersi dal rischio chimico

I dispositivi di protezione individuale (o dpi) sono particolari attrezzature, complementi e accessori che il lavoratore è obbligato a utilizzare durante le ore di lavoro al fine di proteggerlo garantendone così la sicurezza e preservandone la salute. Ciò viene sancito in modo inequivocabile dal d. lgs. 81/2008 art. 74. Vediamo, dunque, nel dettaglio che cos’è il rischio chimico e come proteggersi dallo stesso con l’ausilio di sistemi di protezione individuale.

Che cos’è il rischio chimico?

Il rischio chimico può insorgere qualora si usino agenti potenzialmente dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Esistono diverse tipologie di rischio chimico in relazione al pericolo correlato e, dunque, si identificano pericoli per la salute, per l’ambiente e per incendi o esplosioni. Ciascun datore di lavoro è quindi tenuto, sulla base di quanto sancito dalla legge, a valutare il rischio chimico all’interno dell’ambiente di lavoro e identificare possibili agenti chimici potenzialmente pericolosi a cui i lavoratori vengono esposti nel corso dello svolgimento del proprio lavoro. Al termine del processo di analisi, è essenziale mettere in campo misure preventive e protettive e nominare un medico competente per la cosiddetta sorveglianza sanitaria. I processi lavorativi devono essere il più appropriati possibile e laddove sia indicato è preferibile sostituire l’agente chimico. Devono, inoltre, essere forniti ai lavoratori adeguati sistemi di protezione individuale e, se necessario, devono essere installati dispositivi per la protezione collettiva.

Le principali caratteristiche dei dpi

I dispositivi di protezione individuale devono essere utilizzati qualora i rischi sul lavoro non possano essere evitati e/o le misure adottate non siano sufficienti.
Secondo l’articolo 72 del d. lgs 81/2008, i dpi devono essere:

  • equiparati ai rischi da scongiurare
  • proporzionati alle condizioni esistenti sui luoghi di lavoro
  • in linea con le esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore
  • adattabili secondo le necessità

I dpi devono, inoltre, rispondere a requisiti essenziali per la sicurezza quali la marcatura CE e l’attestato di certificazione.
In presenza di rischi multipli, è indispensabile adottare più dispositivi di protezione individuale, ma gli stessi devono essere compatibili tra loro e mantenere la loro efficacia anche nel caso di uso simultaneo.

Di fronte a rischi di natura chimica, è indispensabile proteggere viso, occhi, corpo, mani e vie respiratorie.

I dpi da utilizzare in caso di rischio chimico

I dpi da utilizzare in caso di rischio chimico sono guanti, occhiali protettivi, calotta, visiera e cuffia, grembiuli, tute, camici, copriscarpe e maschere facciali dedicate.

I guanti monouso non sono sempre adatti allo scopo e, per questa ragione, si devono usare guanti dedicati per la manipolazione di agenti pericolosi.
Gli occhiali protettivi vengono solitamente indossati unitamente a maschere facciali filtranti volte a proteggere le vie respiratorie. In determinate occasioni, può essere bene proteggersi anche il viso e, dunque, si adottano le cosiddette calotte con visiere in policarbonato.
Le maschere facciali possono, infine, essere di classe ffp1 e ffp3.
Appartengono alla prima categorie, le maschere da indossare nel caso in cui si entri in contatto con sostanze irritanti non tossiche. I dispositivi ffp3 sono, invece, da utilizzare qualora si abbia a che fare con sostanze tossiche e/o cancerogene.
Esistono, infine, le mascherine facciali filtranti ffp2 volte ad assicurare gradi di protezione intermedi.

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