come ripristinare i valori normali con l'alimentazione

Lo zinco è un microelemento, cioè un nutriente che deve essere presente in quantità davvero minime nell’organismo, nell’ordine di 2 g in un individuo adulto. Ciononostante, la carenza di questo elemento, seppur rara può portare a conseguenze sulle salute e, in casi estremi, finanche alla morte. Il numero atomico dello zinco è il 30 ed il suo simbolo è Zn. Esso a temperatura ambiente e solido e ha caratteristiche simili al calcio anche se con una minore reattività. Lo zinco è il 23 elemento più abbondante sulla crosta terrestre ed è il 4 metallo più comune nell’uso tecnologico dopo il ferro, rame e alluminio. La sua estrazione avviene per via termica o elettrolitica.

Le funzioni dello zinco nell’organismo

Lo zinco svolge, per il funzionamento del corpo umano, una molteplicità di funzioni di grande importanza. Innanzitutto è il principale cofattore enzimatico dell’organismo: ciò significa che molte proteine ad azione enzimatica hanno bisogno, per funzionare, dell’aiuto di ioni di questo metallo. Altre proteine contengono zinco direttamente all’interno della propria struttura molecolare, come componente essenziale di alcuni amminoacidi. Anche il metabolismo energetico è influenzato dalla presenza di zinco, che ha la capacità di regolare il funzionamento dell’insulina. Altre funzioni sono connesse allo sviluppo fetale, al differenziamento delle cellule dell’immunità innata e la comunicazione cellulare.

Carenza di zinco: gli effetti sulla salute

La carenza di zinco è un evento piuttosto raro e coinvolge principalmente individui nell’età dello sviluppo. In questi soggetti può comportare un ritardo o un deficit nello sviluppo corporeo, problemi cognitivi, ritardo nello sviluppo delle gonadi e disturbi della pelle. In soggetti adulti può portare ad alopecia, diarrea e problemi psicologici. In alcuni casi, lo zinco può essere utile per aiutare i soggetti affetti da disturbi depressivi.

Zinco alimenti: quali sono?

Lo zinco è un nutriente molto diffuso ma non sempre riesce ad essere adeguatamente assorbito. Per varie ragioni, infatti, oltre il 20% dello zinco presente negli alimenti non è biodisponibile. Ciò è particolarmente vero per quanto riguarda i prodotti vegetali. Gli alimenti di origine animale sono le fonti di zinco più abbondanti e meglio assimilabili mentre il contenuto di zinco nei vegetali è soggetto a variazioni in relazione al contenuto del minerale nel terreno. Tra i vegetali, gli alimenti più ricchi di zinco sono il grano, i legumi, i semi oleosi (come il papavero e la senape), i cereali, le noci e le alghe.

Carenza di zinco: le cause

Il fabbisogno giornaliero di zinco è stimato, in un adulto, in 12 mg al giorno per gli uomini e 9 per le donne, con un importante aumento di questo valore in caso di gravidanza e allattamento. Tra le cause principali che possono portare ad una insufficienza nei livelli di zinco ci sono : una dieta squilibrata, un consumo troppo elevato di latticini e, soprattutto, di fitati. Queste sostanze sono presenti in abbondanza nei cereali integrali e nei legumi e inibiscono l’assorbimento dello zinco a livello intestinale.

Carenza di zinco: ripristinare i valori con l’alimentazione

In caso di accertata o sospetta carenza di zinco occorre fare attenzione a seguire degli accorgimenti per permettere all’organismo di assimilare la quantità necessaria di questo nutriente. Seguire una dieta equilibrata e variegata è il prerequisito per ripristinare i corretti valori. Nel caso in cui si utilizzi pane integrale, andrà preferito quello lievitato con lievito madre che neutralizza i fitati presenti nel cereale integrale. I legumi vanno fatti fermentare (come nel tempeh) o tenuti in ammollo almeno 12 ore, cambiando l’acqua di ammollo molto spesso. I semi oleosi vanno consumati frequentemente previa tostatura, inoltre nella dieta andrebbero inseriti, se possibile, alimenti germogliati che sono ricchi di zinco in forma disponibile. In conclusione lo zinco può davvero essere considerato il miglior integratore per il nostro benessere fisico.