Inquinamento acustico

Autisti che suonano il clacson, gruppi di operai che perforano la superficie della strada, aerei che ci sorvolano nel cielo .Rumore, rumore e altro rumore. Le città sono diventate l’epicentro di un tipo di inquinamento, quello acustico, che, sebbene la sua invisibilità e il fatto che la crisi del coronavirus lo abbia ridotto fino a quasi desiderarlo, è gravemente dannoso per gli esseri umani.

Tanto che l’Agenzia europea dell’ambiente stima che il rumore sia responsabile di oltre settantadue mila ricoveri ospedalieri e sedici mila morti premature ogni anno nella sola Europa.

Non soltanto fa male agli umani, ma fa male anche agli animali. Secondo il National Park Service (NPS) negli Stati Uniti, l’inquinamento acustico ha un enorme impatto ambientale e provoca gravi danni alla fauna selvatica. 

Gli esperti affermano che l’inquinamento acustico può interferire con i cicli riproduttivi e l’allevamento e sta addirittura accelerando l’estinzione di alcune specie. 

E pensa che gli effetti di questo problema li subiamo anche noi, ripetutamente e quotidianamente, specie durante la stagione estiva, quando lidi e locali all’aperto stanno aperti al pubblico fino a tarda notte.

In questi posti la musica è messa al massimo le volume e il rumore è talmente assordante che, notte dopo notte, chi vive nei condomini al di là della strada o addirittura sopra di essi è costretto a chiamare la polizia, i carabinieri o qualsiasi altra autorità in grado di fermare tutto.

Ovviamente, non tutto il suono è considerato inquinamento acustico. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce il rumore superiore a sessantacinque decibel (dB) come inquinamento acustico.

 Per essere precisi, il rumore diventa dannoso quando supera i settantacinque decibel (dB) ed è doloroso sopra i centoventi dB. Di conseguenza, si consiglia di mantenere livelli di rumore inferiori alla prima soglia durante il giorno e indica che è impossibile dormire a riposo con livelli di rumore ambientale notturni superiori a trenta dB (rumori bianchi).

Su questo argomento spesso cè molta confusione e molta disinformazione, anche nel web, e quindi risulta importante conoscere i rischi che corre chi ascolta musica ad alto volume, e che sono descritti nel sito wizblog.it

Andiamo ora a vedere quali sono i rischi e le precauzioni da prendere per le proprie orecchie quando si va a un concerto,specialmente nel caso del rock e del metal, generi musicali molto aggressivi e che richiedono un volume troppo alto.

Rischi e rimedi per i volumi troppo alti di un concerto

Gli appassionati di musica non apprezzano in genere solo l’ascolto intimo dei dischi dei loro artisti preferiti e che avviene nella propria casa o in macchina, ma prima o poi avranno lo stimolo di andare al concerto, a prescindere dalla location nella quale avverranno.

Ci sono alcuni generi musicali come il rock che ascoltati in contesti chiusi come i palazzetti e i club che necessitano di rumori molto alti e che possono essere molto pericolosi per gli spettatori, specialmente per chi deciderà di mettersi sotto il palco e quindi vicino alle casse.

Quindi in alcuni casi può essere una buona idea quella di munirsi di tappi per le orecchie:questa idea è venuta fuori dopo uno studio della University Medical Center di Utrecht (Olanda) pubblicato su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery.

Questo studio ha dimostrato che chi si protegge con i tappi rischia molto di meno alcuni problemi con l’udito come l’acufene che, come spiega bene questo articolo, non esistono rimedi efficaci.